lunedì 31 maggio 2010

La filosofia Nyanda: Osservare una foglia ovvero perchè Rallentare



Viviamo ogni momento della nostra giornata pensando sempre a ciò che faremo "dopo": questo il più delle volte procura uno stato di ansia per due delle aprole contenute nella prima frase: "pensando" e "dopo".
Partiamo dalla seconda, il "dopo": tendiamo a preoccuparci molto per questo futuro, per fare in modo che esso ci riservi felicità, serenità e appagamento. Tralasciamo per il momento il significato he ognuno di noi attribuisce alla felicità, cioè quali siamo i parametri per cui possiamo ritenerci felici o soddisfatti. Riempiamo il nostro presente di azioni e pensieri che riguardano l'ottenimento di qualcosa che non c'è ora, perchè dovrebbe o potrebbe verificarsi in un momento che verrà. E se non si verificasse? Come avremmo speso il nostro unico, vero tempo, cioè il presente? Affannandoci? Per cosa? Da ciò che abbiamo fatto, abbiamo tratto un piacere reale, autentico, presente?
Passiamo al secondo termine: "pensando". Quanto del nostro tempo utilizziamo nel pensare piuttosto che nel fare? Questo continuo rimurginare ci allontana dal reale.Agendo, verifichiamo direttamente le conseguenze delle nostre azioni, immergendoci nella realtà del presente. Pensando a tutte le possibili edeventuali implicazioni di una nostra azione, ci perdiamo in un labirinto di speculazioni che esistono esclusivamente nella nostra mente. Soprattutto, non osserviamo la realtà. Il mondo, la natura sono grandi maestri: da essi possiamo trarre insegnamento e verità legate alla realtà. Ciò che chiede questo tipo di insegnamento è però un'osservazione attenta, presente e che la mente sia libera da ogni pensiero inquinante, ma, in particolar modo, che tutto avvenga lentamente. La natura ha i suoi tempi per realizzare qualcosa che alla fine sarà perfetto, dunque perchè non imparare a rallentare i nostri ritm, a guardare attentamente ciò che ci circonda, a godere di ogni momento della giornata o dello sviluppo di un progetto piuttosto che affannarsi e ritenere che la soddisfazione arriverà solo alla fine, solo a progetto concluso?
La bellezza di un viaggio sta nel viverlo intensamente tappa per tappa e non nel concluderlo frettolosamente. Se vogliamo che un particolare paesaggio o una certa sensazione ci rimanga impressa, abbiamo bisogno di contemplarla.
Nelle nostre città, nelle nostre case manca molto spesso quella giusta quantità di verde che ci fornirebbe materiale di riflessione su questi argomenti. Un seme germoglia, cresce e fiorisce in base alla sua giusta stagionee non possiamo forzare una fioritura in un periodo in cui le condizioni non siano favorevoli.
Fermandoci ad osservare la situazione, senza affanni e senza troppi pensieri, rallentando tutti questi processi mentali, potremo avere un'idea più chiara di quanto accade e potremo agir in modo molto più diretto, preciso e probabilmente anche piacevole, perchè potremo trovare il nostro migliore modo di agire.

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